BLOGGER TEMPLATES - TWITTER BACKGROUNDS

lunedì 17 maggio 2010

Come gli Uomini e le Donne si unirono (Blood-Piegan)

Il vecchio aveva fatto il Mondo ed ogni cosa su di esso.. Aveva fatto ogni cosa per bene, ad eccezione del fatto che aveva messo gli uomini da una parte e le donne in un altro, alquanto distanti tra loro. E così essi vissero per un certo tempo separati.
Gli uomini e le donne facevano ogni cosa esattamente allo stesso modo. Entrambi avevano "Salti di Bufalo" - cioè ripidi dirupi verso i quali spingevano le mandrie di bufali affinchè gli animali morissero nel cadere in fondo alla valle- e sia gli uomini che le donne squartavano gli animali morti.
Questa carne era il loro solo cibo, perchè non avevano ancora scoperto che altre cose fossero buone da mangiare.
Dopo un certo tempo gli uomini impararono il modo di fare archi e freccie, e le donne il modo di conciare le pelli di bufalo, fare le tende e bei vestiti decorati con aculei di porcospino.
Un giorno il Vecchio disse tra se e se: "Penso di aver fatto ogni cosa per bene, ma ho commesso un grave errore a mettere uomini e donne in posti diversi. In questo non v'è gioia ne piacere. Gli uomini e le donne sono assai diversi tra loro, e queste diversità devono servire ad unirli affinchè possa esserci più gente. Devo fare in modo che gli uomini si uniscano alle donne. Vi metterò del piacere, del buon sentimento: altrimenti gli uomini si lamenterebbero ne fare ciò che è necessario fare. Devo dare un esempio io stesso"
Il Vecchio si incamminò verso il luogo dove vivevano le donne, ma dovette viaggiare quattro giorni e quattro notti prima di poter vedere il loro accampamento. Si nascose dietro alcuni alberi e si mise ad osservare. Poi si disse tra sè e sè: "Oh, che bella vita che fanno! hanno delle eleganti tende fatte di pelle di bufalo conciate, mentre noi uomini abbiamo soltanto ripari do arbusti o rozzi e fetidi nascondigli d'erba per ripararci. E guarda che vestiti eleganti indossano, mentre noi dobbiamo andare in giro con poche pelli intorno ai fianchi! Ho fatto veramente un errore a mettere le donne così lontane da noi. Esse devono venire con noi e fare anche per noi delle eleganti tende e bei vestiti. Tornerò indietro e chiederò agli altri uomini cosa ne pensano di questo"
Così il vecchio ritornò al suo accampamento e raccontò agli uomini quello che aveva visto. Quando ebbero udito quante cose utili avevano le donne, gli uomini dissero: "Andiamo laggiù ed uniamoci a questi esseri umani diversi".
"Non sono soltanto quelle cose che è importante avere" Disse il vecchio "C'è dell'altro, ho in programma di creare una cosa molto piacevole".
Ebbene mentre tutto questo accadeva nell'accampamento degli uomini, la donna capo del villaggio femminile aveva nel frattempo scoperto le tracce che il vecchio aveva lasciato sul terreno mentre gironzolava la intorno. Ordinò ad una giovane donna di seguirle e di riferire in merito. La donna arrivò presso l'accampamento degli uomini, si nascose ed osservò per un certo tempo. Quindi si affrettò a ritornare dalle donne il più velocemente possibile e disse a tutte quante: "C'è un accampamento laggiù con degli esseri umani che vi abitano. Sembrano diversi, più alti e più forti. Oh, sorelle, quegli esseri vivono molto bene, molto meglio di noi. Usano per cacciare bastoni sottili ed appuntiti e con quelli uccidono qualsiasi genere di selvaggina, cibo che noi non abbiamo. Essi non hanno mai fame."

Quando ebbero udito ciò, tutte le donne dissero: "Come desideriamo che quegli strani esseri umani vengano qua e ci procurino ogni genere di cibo!".
Mentre le donne stavano terminando la loro riunione, gli uomini avevano gia superato la collina ed erano difronte l'accampamento.
Le donne li osservarono e videro come fossero vestiti miseramente, con appena un piccola striscia di pelle intorno alla vita. Esse osservarono gli arruffati capelli degli uomini e sentirono il forte odore che quei corpi non lavati emanavano.
Poi si dissero l'un l'altra: "Questi esseri chiamati uomini non sanno vivere come si deve. Non hanno vesti adatte sono sporchi e puzzano. Non vogliamo gente come quella". La donna capo tirò un sasso al vecchio gridando "Vai Via!". Poi tutte le donne iniziarono a tirare pietre e a gridare "Andate Via!".
Il Vecchio disse: "Non è stato un errore mettere queste creature lontano da noi. Le donne sono pericolose. Non avrei dovuto crearle." Ed il vecchio e tutti gli altri tornarono alle loro dimore.
Dopo che gli uomini furono partiti la Donna Capo ebbe un ripensamento -come spesso accade alle donne- "Quei poveri uomini, non conoscono nient'altro di meglio, ma potremmo insegnar loro. Noi potremmo fare abiti per loro. Invece di farli arrossire, forse potremmo ottenere che ritornino se ci abbigliamo alla loro stessa povera maniera, ossia con un pezzo di pelle e pelliccia intorno alla vita".
E nell'accampamento degli uomini il vecchio disse: "Forse dovremmo tentare ancora una volta di incontrare quelle donne. Si, dovremmo dar loro un'altra opportunità. Guardate cosa ho fatto furtivamente".
Aprì la sua sacca da viaggio, nella quale teneva carne essiccata ed altre provviste, e da quella trasse fuori uno splendente corredo bianco di pelle di daino. "Sono riuscito a rubarlo mentre le donne non guardavano. E' troppo piccolo per me, ma vi aggiungerò una piccola pelle di bufalo qui e una pelle d'orso là, e metterò una protezione dove non arrivano ad unirsi sopra il mio stomaco. Acconcerò i miei capelli e mi dipingerò la faccia. Allora forse quella donna Capo mi guarderà con nuovi occhi. Lasciate che vada prima da solo a parlare con quelle creature femminili. Restate un poco indietro e aspettate finchè non abbia sistemato le cose"
Così il veggio si abbigliò come meglio potè. Si purificò con un bagno di vapore che aveva escogitato per quello scopo. Si specchiò nelle acque del lago ed esclamò "Oh, quanto sono bello! Non ho mai pensato di essere così attraente! Ora piacerò di sicuro a quella Donna Capo"
Quindi il vecchio ritornò all'accampamento delle donne. Di guardia v'era una donna e benchè gli uomini fossero un po nascosta, essa li vide arrivare. Poi scoprì il vecchio, che da solo, stava ritto in piedi sulla collina ad osservare il campo. Essa corse a chiamare la donna capo, che insieme alle altre donne stava scuoiando dei quarti di bufalo. Per questo lavoro s'erano messe le vesti più misere: ossia dei pezzi di rozze pelli, con appena un buco per far passare la testa o anche soltanto una striscia di pelle intorno alla vita. Inoltre quel poco che indossavano era sporco di sangue e puzzavano di carne macellata di fresco.
Persino dal loro viso e dalle loro mani colava in sangue.
"Andremo incontro a quegli uomini proprio come ci troviamo", disse la donna capo. "Sono sicura che apprezzeranno il fatto che siamo abbigliate come loro".
Così la donna capo andò sulla collina sulla quale stava ritto il vecchio, e le altre donne la seguirono.
Quando il Vecchio vide il capo delle donne di fronte a lui in quegli abiti da macellaio, con il raschiatoio di pietra ancora in mano, i capelli sporchi e disciolti, esclamò: "Ah! Ohibò! questa donna capo è sporca. E vestita di cenci coperti di sangue. Puzza. Non voglio avere niente a che fare con una creatura del genere. E le altre donne le assomigliano. No, non ho commesso un errore a mettere questi esseri lontano da noi uomini!"
E ciò detto si voltò e ritornò per la sua strada dalla quale era venuto, seguito da tutti gli uomini.
"Sembra che non ne facciamo una giusta" disse la donna capo. "Comunque sia, questi esseri maschili hanno frainteso. Ma sono ancora convinta che dovremmo unirci a loro. Forse hanno qualcosa che noi non abbiamo e forse noi abbiamo qualcosa che loro non hanno, e queste cose devono unirsi. Cercheremo ancora una volta di farci capire. Facciamoci belle".
Le donne andarono a fare il bagno nel fiume. Si lavarono e pettinarono i capelli, si fecero trecce e le fermarono con spille d'osso e fili di conchiglie. Indossarono le più belle e conciate vesti bianco splendenti di pelle di daino ornate di meravigliosi disegni di aculei di porcospino e con più colori dello stesso arcobaleno. Si misero poi al collo delle collane d'osso e conchiglie e dei braccialetti pure di conchiglie intorno ai polsi. Calzarono mocassini piumati ed alla fine si dipinsero le guance con sacra pittura rossa. Messesi così tutte in ghingheri intrapresero il cammino verso l'accampamento degli uomini.
Nel villaggio delle creature maschili il Vecchio era imbronciato e di cattivo umore. Non v'era niente che lo rendesse soddisfatto. nessun cibo gli andava. Dormiva a tratti, s'arrabbiava per nulla e lo stesso accadeva a tutti gli uomini.
"Non so cosa mi prende" disse il Vecchio "Desidero che le donne siano belle e non brutte, profumate e non puzzolenti, di indole buona e che non si presentino a noi con dei coltelli o delle pietre sanguinanti in mano"
"Lo vogliamo anche noi" dissero tutti gli altri uomini.
In quel momento una vedetta arrivò di corsa e disse al Vecchio: "Gli esseri femminili stanno marciando in questa direzione, verso il nostro campo. Probabilmente arriveranno per ucciderci. Presto ognuno prenda arco e frecce!"
"No! Un momento!" disse il vecchio "Svelti! andate al fiume lavatevi, ungetevi e cospargetevi il corpo di grasso. Acconciatevi i capelli in modo piacevole. Profumatevi con fumo di cedro. indossate i migliori indumenti. Dipingetevi il viso con sacro colore rosso. mettetevi delle brillanti penne sulla testa". Il vecchio fece altrettanto. Si abbigliò con le vesti ornate di aculei che aveva sottratto all'accampamento delle donne e che aveva trasformato in una camicia da querriero e indossò il grande copricapo di capo ed un collare di artigli d'orso. Così abbigliati gli uomini si radunarono all'ingresso dell'accampamento in attesa dell'arrivo delle donne.
Le donne arrivarono cantando. Le loro bianche vesti ornate di aculei fecero luccicare gli occhi degli uomini. i loro bianchi corpi emanavano il buon profumo dei freschi prati. le loro guance brillavano di sacra pittura rossa.
Il vecchio esclamò: "Diamine! sono belli questi esseri femminili! Mi deliziano gli occhi! Il loro canto è meravigliosamente piacevole per le mie orecchie. I loro corpi sono fragranti e seducenti!"
"Fanno sobbalzare il nostro cuore" dissero gli altri.
"Andrò a parlare con il loro capo" disse il vecchio "Sistemerò le cose con lei".
Nello stesso tempo la donna capo commentava con le altre "Diamine! questi esseri maschili non sono così rozzi come pensavamo. La loro turbolenza è segno di forza. I muscoli delle loro braccia sono piacevoli a vedersi. Il profondo suono delle loro voci fa tremare le mie orecchie. Non sono affatto male questi uomini".
Il vecchio andò incontro alla donna capo e disse: "Andiamo tu ed io in qualche posto e parliamo".
"Si facciamo così" rispose la donna capo. E si appartarono. La donna capo osservò il vecchio e trovò il suo aspetto piacevole. Il vecchio guardò la donna capo ed il suo cuore battè di gioia. Quindi disse alla donna capo: "Vorrei cercare di fare una cosa che non è mai stata fatta prima".
"A me piace sempre di far cose nuove ed utili" rispose lei.
"Forse nel cercare di farlo bisognerebbe mettersi distesi" disse il vecchio.
"Forse si" convenne la donna capo. E si coricarono.
Dopo un po il vecchio disse: "Questa è sicuramente la cosa più meravigliosa che mi sia mai capitata. una cosa così meravigliosa non potevo nemmeno immaginarla".
"Ed io" disse la donna capo "Non ho mai sognato di potermi sentire così bene. Questo è persino meglio di mangiare lingue di bufalo. E' troppo bello per essere appropiatamente descritto."
"Andiamo e raccontiamo agli altri" disse il Vecchio.
Quando il vecchio e la donna capo tornarono all'accampamento non trovarono nessuno. Tutte le creature maschili e tutti gli esseri femminili si erano già appaiati ed erano andati qua e la, ciascuna coppia in un differente luogo. Non avevano bisogno di essere istruiti su questa nuova cosa; l'avevano gia scoperta da soli.
Quando gli uomini e le donne tornarono da dove erano andati, erano tutti sorridenti; i loro interi corpi sembravano sorridere, così almeno sembrava.
In seguito le donne si trasferirono nell'accampamento degli uomini, portando tutte le loro cose e le loro abilità.
Da allora le donne ricamarono e conciarono per gli uomini; gli uomini cacciarono per le donne. Da allora ci fu amore. Da allora ci fu felicità. Da allora ci furono matrimoni. Da allora ci furono bambini.

Basato su quattro frammenti datati tra il 1883 e il 1910
Da: "Miti e leggende degli indiani d'america"
Edizioni Paoline 1989


0 commenti: