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venerdì 8 ottobre 2010

Seminario - LA CAVERNA DEL PIPISTRELLO - La Morte del vecchio sé


La WAKINYAN ACCADEMY in collaborazione con l'associazione culturale MAKANIYA
PRESENTA:
LA CAVERNA DEL PIPISTRELLO - La Morte del vecchio sé



“Sacro Pipistrello, sei volato fino a me dall’oscurità della caverna. Io chiedo la morte di quelle parti di me che non vogliono ascoltare o pronunciare la verità e che sono troppo cieche per vedere. Fammi camminare con l'amore come mia guida, la verità e la bellezza come sentiero e niente da dover celare.”

Il seminario è dedicato alla direzione dell’Ovest della Ruota di Medicina. Alla stagione dell’Autunno. Alla fase del ciclo evolutivo dell’esistenza che appartiene alla Morte del vecchio sé.

Questo seminario ti offre una grande opportunità di cambiamento. Cavalcando il grande potere della ciclicità evolutiva dell’esistenza e le profonde energie della natura, puoi scegliere di fare morire quello che non appartiene più alla tua vita, per prepararti ad una nuova rinascita. È tempo di onorare il tuo vero sé. È il momento di lasciare andare quelle cose che bloccano la tua evoluzione. Che limitano la tua libertà. Che non ti fanno vivere in modo autentico. Che non ti permettono di essere pienamente te stesso.

Cosa portare
- Il proprio tamburo sciamanico (per chi non lo possiede, è possibile utilizzare a turno uno dei tamburi del conduttore);
- Propri oggetti di potere (piume, pietre, medaglioni, ecc.);
- Bandana;
- Cuscino e coperta per sedersi comodamente per terra;
- Abbigliamento comodo (consiglio una tuta)
;- Cibo e bevande per il proprio pranzo (si mangia tutti insieme nella sala del seminario. Nelle vicinanze della sala c’è comunque un bar aperto per tutto il tempo dello svolgimento del seminario).

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IL CERCHIO DELLA VITA
Ciclo di 4 seminari all’anno (un incontro ogni stagione)
Primavera: SULLE ALI DELL’AQUILA – La Nascita del nuovo sé
Estate:LA DANZA DEL COYOTE – La Crescita del sé
Autunno:LA CAVERNA DEL PIPISTRELLO – La morte del vecchio sé
Inverno:IL VOLO DELLA FARFALLA – La Trasformazione del sé

È possibile partecipare anche a solo un seminario e decidere successivamente se proseguire il ciclo dei 4 seminari.

Per maggiori info: www.facebook.com/event.php?eid=162446273781009&ref=mf
o all'indirizzo mail: myspirits@live.it

martedì 20 luglio 2010

Caffè...


20 minuti per trovare la macchinetta del caffè. La trovi, è sporca, la lavi, apri lo sportello, cerchi il caffè, il caffè non c'è, lo cerchi ancora, non c'è: è finito.
Trovi un bicchiere con del caffè del giorno prima... che schifo...
cerchi il caffè, non c'è.
Fissi il caffè del giorno prima... pausa... pausa... vabbè me lo bevo...
Cerco il pentolino. per scaldare il caffè. Non c'è. Lo cerco. Non c'è.
Prendo la teiera, ci metto il caffè freddo, lo metto a scaldare, mi allontano un minuto, torno. Il caffè è bruciato.
Fa niente mi dico ne verso metà in una tazzina, apro il frigo, prendo il latte, lo verso...
E' Yogurt! scaduto da una settimana, caffè di merda rovinato...
Ne è rimasto ancora un goccio nella teiera. Vado a prendere un'altro bicchiere o tazzina. non cene sono... al che guardo il lavandino stracolmo che mi minaccia. Mi ricordo che devo lavare tutti i piatti, la cucina, il bagno e la mia camera. Prendo un bicchiere sporco, lo lavo, ci verso il caffè, lo zucchero esco fuori e inizio a scrivere. Ora il caffè è accanto al pc. E si è freddato di nuovo.
Io ho paura di berlo -.-

venerdì 9 luglio 2010

Guerriero della luce


Ogni guerriero della luce ha avuto paura di affrontare un combattimento.
Ogni guerriero della luce ha tradito e mentito in passato.
Ogni guerriero della luce ha imboccato un cammino che non era il suo.
Ogni guerriero della luce ha sofferto per cose prive d’importanza.
Ogni guerriero della luce ha pensato di non essere un guerriero della luce.
Ogni guerriero della luce ha mancato ai suoi doveri spirituali.
Ogni guerriero della luce ha detto “sì” quando avrebbe dovuto dire “no”.
Ogni guerriero della luce ha ferito qualcuno che amava.
Perciò è un guerriero della luce: perché ha passato queste esperienze, e non ha perduto la speranza di essere migliore.

mercoledì 9 giugno 2010

Ci sono parole che possono emozionare

Durante il Pagan Pride Day del 2008 Il Cervo Bianco ha presentato il Progetto ORA davanti ad un meraviglioso pubblico. Questo è il discorso finale che Pharsel ha voluto condividere in quel giorno, a grande richiesta lo abbiamo riproposto sul sito.


Ci sono parole che possono emozionare. Ma l’emozione più grande è quella che provo guardando un cane che gioca, un fiore che sboccia. Mi perdo nel cielo stellato che mi osserva, sprofondo nella terra che mia abbraccia. Mio padre e mia madre sono loro.
Ci sono parole che possono emozionare. Ma le parole possono anche ingannare. Il sole invece sorgerà ancora domani rispettando la sua antica promessa. La terra mi nutrirà come ha sempre fatto. Il filo d’erba, la profonda radice, il lupo che saluta la luna, la grande aquila che vola alta nel cielo.Loro non mentono. Sono fratelli fedeli, amici sinceri, maestri immutabili che ci insegnano i segreti ed i misteri della vita.

Dalla piccola formica, alla grande montagna tutto ha uno spirito.
La nostra terra è un’anima pulsante di vita. Ogni essere vivente, ogni sasso, ogni piccolo granello di sabbia, ne è una cellula e come da una cellula ha origine la vita, da una cellula può nascere un tumore. Il tumore siamo noi. Un cellula impazzita che contagia tutte le altre e distrugge l’organismo. Questo siamo, un tumore. Ma non tutto è perduto. Il tumore può essere distrutto dall’organismo o retrocedere spontaneamente. Tutto parte da una sola cellula che riprende coscienza di se. Quindi prendete coscienza di questo. Il corvo, la gazza, la lucertola, la foglia d’ortica, la mora del bosco sono nostri amici e parenti. Si sono presi cura di noi per migliaia e migliaia di anni. Oggi i guerrieri mistici stanno tornando, i curatori e le curatrici del pianeta che migliaia di anni fa custodivano il paradiso dell’eden sono qui e devono ridestarsi dal loro sonno. Coloro che amano la terra e le rocce, i venti e le nuvole, il calore del sole e la spumeggiante acqua delle sacre fonti si emozionano al sorriso di un bambino, al frusciare delle foglie, al rumore della pioggia.

Ci sono persone che camminano sulla terra e che respirano l’aria. Ma noi non siamo quelli. Noi siamo quelli che respirano nella terra e camminano nell’aria. Molti ci scansano o ci ignorano o peggio ancora hanno paura di noi. Siamo forse dei cattivi ragazzi? Siamo strani?
Sinceramente non ci vedo nulla di strano nel parlare con un albero o nel salutare un uccello.
Abbiamo costruito i nostri imperi sull’oro ed il sangue. Abbiamo succhiato tutto il grasso della terra. Idolatriamo falsi Dei che ci parlano dalla scatola nera. Compriamo la vita con la carne dell’albero. Abbiamo spento l’azzurro del cielo ed esiliato la notte. Abbiamo soffocato la terra sotto al sangue nero dei nostri antenati. Abbiamo acceso stelle più luminose di quelle del cielo. Tra poco nemmeno l’ape ronzerà più.
A me questo appare strano!

Il falco che canta nella notte, ci porta un messaggio. Una pietra nel fiume ci insegna qualcosa. Una lucertola stesa al sole ci fa un grande dono. Per ognuno di noi è diverso, ma la sensazione è la stessa. Ed è questa stessa sensazione a renderci uniti. È questa sensazione che deve unirci! Quando il cuore in petto ci scoppia senza sapere il perché allora guardiamo all’orizzonte, dove il cielo e la terra si incontrano e li rivolgiamo le nostre preghiere.
Si forse può apparire strano, però ci siamo preoccupati per una vita di quello che gli altri pensano di noi, ma oggi questo non è più importante.
Salutiamo la luna con timore, il nostro gesto è fugace, o solo un idea nella mente. Conosciamo tutti il perché.Il dolore, la sofferenza e le morti della storia. Ma oggi questo non è più importante.

Cerchiamo di riscattarci,accumuliamo potere per ribaltare la storia, ci muoviamo su un sentiero di supremazia. Vogliamo doti migliori di quelle degli altri, essere più forti e più grandi. Oppure ci sentiamo piccoli e insignificanti davanti ha chi ha più doti di noi. Ma questo non è più importante oggi. Il nostro sentiero è comune e dobbiamo smetterla di nasconderci dietro false minacce e lacrime di coccodrillo.
Ci sono parole che possono emozionare. Ma l’emozione più grande sarebbe vedere tutti collaborare. Gli ambientalisti si occupano del pianeta a loro modo, come un medico cura le malattie. La terra è un ecosistema materiale e l’acqua è solamente h2o, la terra solamente Sali minerali. Per noi è diverso. La terra ha un’anima e spetta a noi curare quest’anima.

Un incantesimo, un rituale, un canto di potere, una preghiera, una poesia, una danza. Ognuna di queste cose può essere donata a madre terra. Persino un semplice sorriso può curarla. Direi che non serve più a nulla avere paura di cosa penseranno gli altri se ci vedono danzare sotto la luna o abbracciare un albero con le lacrime agli occhi. Credo non abbia più importanza aver paura di pronunciare la nostra formula con fervore. Per secoli le nostre voci sono state appena un sussurro, i nostri volti nascosti nell’ombra. La nostra forza rinchiusa nel cuore. Facciamo uscire questa forza vitale in un’ondata di energia. Molti avranno paura, tanti, tanti altri piangeranno lacrime di gioia. La nostra esistenza è schiacciata dal timore di qualcosa che “forse” potrebbe accaderci, dal giudizio altrui. Abbiamo paura di non essere accettati e teniamo nascosta la nostra identità alle persone a noi care.

I draghi stanno tornando. Ce ne sono molti proprio intorno a noi. Le creature mitologiche come i grifoni, le fenici, gli unicorni si affacciano nuovamente nella nostra vita. Ciò che tutti credevano scomparso riappare nei nostri sogni. Gli animali e le piante ci parlano. Angeli e demoni sono al nostro fianco per combattere con noi. Il piccolo popolo si ridesta. E la terra ci sta lanciando un disperato grido di aiuto. Tutti possiamo sentirlo se ci fermiamo ad ascoltare.
Non tutto è perduto. Stiamo imparando come si cammina nell’aria e come si nuota nella terra. E possiamo insegnarlo a tanti altri. Tutte le spiritualità del mondo si stanno unendo per una causa comune. Dagli indiani d’america ai buddisti, dagli induisti ai neopagani. Tutte le culture spirituali del mondo stanno udendo il grido della terra. Allora scendiamo in campo. Tiriamo fuori tutte le nostre doti, tutte le nostre capacità e mostriamo di che pasta siamo fatti. La terra si è presa cura di noi per migliaia di anni. Ma ora nostra madre sta male ed ha bisogno che i suoi figli si prendano un po’ cura di lei.

C’è ancora speranza dopotutto.

Staremo a vedere.


martedì 1 giugno 2010

La via del guerriero arcobaleno! Seminario Roma 27 Giugno!



LA VIA DEL GUERRIERO ARCOBALENO – Seminario a ROMA (Lazio)

Essere un Guerriero di Pace nella vita di oggi. Il risveglio dell’Indiano d’America che c’è in te. Attivazione del Cerchio del Clan Arcobaleno.

Seminario condotto da Riccardo Fioravanti
Organizzatore del “Festival dei Nativi della Terra” e dell’American Indian Film Festival “Pellicole Rosse”. Fondatore del Progetto “Nativi della Terra” e del Gruppo Facebook “Guerrieri Arcobaleno Italia”. È stato Danzatore della Danza del Sole Lakota.

Data: Domenica, 27 giugno 2010 (dalle ore 14.00 alle 19.00)

Luogo: ROMA (Lazio)


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LA PROFEZIA DEI GUERRIERI ARCOBALENO

“Gli antenati di alcune tribù Native Americane narravano che esseri dalla pelle chiara sarebbero giunti dal mare orientale su grandi canoe mosse da immense ali bianche, simili a giganteschi uccelli. Le persone scese da queste grandi imbarcazioni sarebbero state anch'esse simili a uccelli, ma avrebbero avuto i piedi di due diverse forme: uno di colomba, l’altro di aquila. Il piede di colomba rappresenterebbe una nuova splendida religione di amore e gentilezza, mentre quello di aquila rappresenterebbe l’avidità per le ricchezze materiali, l'arroganza tecnologica e la perizia guerriera. Per molti anni il piede artigliato dell'aquila avrebbe dominato perché, sebbene questo nuovo popolo avesse parlato molto della nuova religione, non tutti i visi pallidi vivevano secondo i suoi dettami; avrebbero invece artigliato gli indiani col loro piede di aquila, uccidendoli, sfruttandoli e infine riducendoli in schiavitù. Dopo aver offerto una certa resistenza a quella sopraffazione, gli indiani avrebbero perso il coraggio, finendo per lasciarsi sospingere come un gregge e segregare in territori angusti per molti, molti anni. Poi però sarebbe venuto il tempo in cui la Terra si sarebbe ammalata a causa dell'avidità senza freni della nuova civiltà. Liquidi e metalli mortiferi, aria irrespirabile per fumi e ceneri, e persino la pioggia, anziché purificare la Terra, avrebbe riversato gocce avvelenate di piombo. Gli uccelli sarebbero caduti dal cielo, i pesci sarebbero venuti a galla col ventre per aria e tutte le foreste avrebbero incominciato a morire. Quando queste previsioni avessero cominciato ad avverarsi, il popolo indiano si sarebbe trovato al colmo della miseria, ma in seguito dall'Oriente sarebbe giunta una nuova luce e gli indiani avrebbero incominciato a ritrovare la forza, l’orgoglio e la salvezza. La leggenda continuava dicendo che essi avrebbero avuto dalla loro molti fratelli e sorelle visi pallidi: le reincarnazioni degli indiani uccisi o ridotti schiavi dai primi colonizzatori bianchi. Sì diceva che le anime di costoro sarebbero tornate in corpi di tutti i colori, rossi, bianchi, gialli e neri. Insieme e uniti, come i colori dell’arcobaleno, costoro avrebbero insegnato a tutte le genti del mondo come amare e rispettare la Madre Terra, della cui sostanza siamo fatti anche noi umani. Sotto il simbolo dell'arcobaleno, tutte le razze e tutte le religioni del mondo si sarebbero unite per diffondere la grande saggezza della vita nell'armonia tra gli esseri umani e di questi con tutto il creato. Coloro che insegnavano questo credo sarebbero stati chiamati i "Guerrieri dell'Arcobaleno". Pur essendo guerrieri, avrebbero contenuto in sé gli spiriti degli antenati, avrebbero portato la luce della conoscenza nella mente e l'amore nel cuore. Non avrebbero fatto del male a nessun essere vivente. La profezia terminava affermando che, dopo una grande battaglia, grazie alla sola forza della pace, questi Guerrieri dell'Arcobaleno avrebbero finalmente troncato l’opera di distruzione e dissacrazione della Madre Terra e che la pace e l’abbondanza avrebbero regnato per una lunga, felice e pacifica età dell'oro qui sulla Terra.”


DESCRIZIONE SEMINARIO

La Via del Guerriero Arcobaleno è una scelta di vita. Ma nonostante ciò, non si impara a diventare un Guerriero Arcobaleno; lo si scopre dentro di sé.
Essa è una Via che porta a entrare in contatto in modo eclatante con il proprio Spirito, per risvegliare l’Indiano d’America che alberga in noi stessi.
Oggi l’umanità sta vivendo un momento oscuro. Una crisi globale che parte dalle credenze di ciascuno di noi, per poi riflettersi nel mondo esteriore. La confusione e i conflitti che esistono in noi stessi, vengono manifestati nella nostra realtà. Un’esistenza che ci ha reso complici nel violare gravemente Madre Terra e che ora necessita di guarigione. È quindi nostra responsabilità cambiare tale condizione. Per noi stessi e per il mondo in cui viviamo.
Ma per fare ciò, bisogna avere una visione condivisa. Non è sufficiente puntare esclusivamente sul proprio benessere e sulla propria individuale evoluzione. Dobbiamo avere una visione di pace e prosperità che includa anche il mondo attorno a noi. La Via del Guerriero Arcobaleno è questa visione.


IL CERCHIO DEL CLAN ARCOBALENO

Il Cerchio del Clan Arcobaleno è la naturale evoluzione di un gruppo di persone che decide con profonda consapevolezza di unirsi per favorire la creazione e lo sviluppo di un gruppo composto da persone attratte dalla cultura degli Indiani d’America e da una vita più umana e più vera, impregnata di forti valori e in armonia con la natura. Per arrivare a questo risultato, è necessario calarsi in pratiche ancestrali che contraddistinguono la cultura e la spiritualità dei Nativi d’America. Questo seminario stimola i partecipanti ad aprire il proprio cuore verso gli altri (il Clan) e ad esprimere le proprie qualità e il proprio potere personale. Nella condivisione in cerchio del Fuoco del Consiglio, si entra in contatto con il proprio vero sé e con lo Spirito Tribale del gruppo al quale intimamente ognuno di noi aspira. Attraverso alcune pratiche sciamaniche, verranno introdotti degli insegnamenti per una lettura di se stessi e dell’esistenza più consapevole. Il seminario prevede inoltre l’insegnamento di Canti tradizionali degli Indiani d’America, dell’utilizzo del Tamburo Sciamanico e delle Danze Tribali in Cerchio; un'occasione per onorare il proprio fuoco interiore e per unire i partecipanti in un profondo spirito di gruppo.


PROGRAMMA EVENTO

FUOCO DEL CONSIGLIO - La pratica ancestrale della parola condivisa delle tribù Native Americane. In cerchio come un clan per conoscersi, condividere, crescere. Insieme. Si imparerà ad onorare la propria affermazione di sé e a rispettare il punto di vista dell'altro. Si riconoscerà il valore dell’ascolto, che porta ad una più profonda comprensione di se stessi e delle opinioni espresse dalle altre persone. Si acquisterà la capacità e l’autostima di rispettare quello che si ha nel proprio cuore. Si apprenderà il valore della comunicazione costruttiva, che potrà essere praticata non solo il giorno dell’evento, ma in tutte le proprie relazioni. Attraverso il Fuoco del Consiglio si potrà vivere personalmente un’atmosfera che andrà ben oltre il corretto modo di relazionarsi di un gruppo, ma permetterà di esplorare una magica e sacra forma di unione tra le persone.

SCIAMANESIMO - Il seminario sarà condotto seguendo la filosofia Sciamanica. Ci tengo a precisare che lo Sciamanesimo non è una forma spirituale o religiosa esclusiva degli Indiani d’America, ma di molti popoli della Terra, come i Celti Europei, gli Aborigeni Australiani, i Maori della Nuova Zelanda, i popoli del profondo nord est Asiatico, alcune tribù Africane, ecc. Essere un Nativo o praticare lo Sciamanesimo, non è essere o fare l’Indiano d’America, ma è invece un modo per onorare Madre Terra nel luogo dove si vive, secondo le tradizioni e le pratiche più consone a quello che una persona o un gruppo sente dentro di sè. Nel seminario verranno introdotti alcuni insegnamenti sullo Sciamanesimo quali il Cerchio della Vita (Ruota di Medicina) e il Viaggio Sciamanico.


IL CERCHIO DELLA VITA (LA RUOTA DI MEDICINA) - Il Cerchio della Vita o più comunemente chiamato Ruota di Medicina, è una antica modalità di interpretare l’esistenza da parte dei popoli Nativi Americani. Cerchi di pietra a simboleggiare la sacralità della vita, sono stati trovati anche in altre civiltà. Essa è una sorta di mappa dell’esistenza, dove tutto è connesso e correlato e dove ogni cosa è parte di un ciclo infinito che si ripete, evolvendosi. Scopriremo come la ciclicità evolutiva della vita, influisca sulla crescita spirituale e sui ritmi vitali dell’essere umano e come egli ne possa essere artefice piuttosto che vittima.


IL VIAGGIO SCIAMANICO - Nella filosofia sciamanica, l’esistenza viene identificata in dimensioni che vanno ben oltre la realtà conscia, dove vi è la manifestazione materiale della vita. Con la pratica del “Viaggio Sciamanico” varchiamo la soglia del “Tonal” (realtà ordinaria), per entrare nel mondo del “Nagual” (realtà non ordinaria). Accediamo così a dimensioni differenti. Il Mondo Inferiore, sede della mente subconscia e inconscia, regno del non formato, mondo dove risiedono i totem animali, vegetali e minerali e il Mondo Superiore, sede della mente superconscia, regno dello spirito, mondo dove risiedono gli antenati, le guide e i maestri. Attraverso il Viaggio Sciamanico, accediamo quindi in una dimensione interiore profonda, dove incontrare quella parte Nativa Americana che vive in noi stessi e dove cercare risposte ai nostri più nascosti quesiti.

CANTI E DANZE COL TAMBURO DEI NATIVI D’AMERICA - Il canto e la danza col tamburo sono certamente momenti in cui onorare e favorire lo spirito tribale del cerchio riunito per l’occasione. Saranno insegnati i canti tradizionali degli indiani d'America e in particolare quelli della tribù dei Lakota. Attraverso di essi e per mezzo del "Free Song" (il canto improvvisato), ognuno potrà sviluppare la propria creatività musicale e rafforzare l'autostima e la fiducia in se stesso. Si potrà suonare personalmente il tamburo Sciamanico, armonizzando il proprio cuore con quello degli altri componenti del cerchio e con il battito del cuore della Sacra Madre Terra. Con la danza in cerchio lavoreremo sull’unità e la fusione del gruppo e sul potere dei simboli che verranno danzati.


POSSIBILI SVILUPPI

Dal seminario potrà nascere un gruppo di persone che, vivendo nella stessa località dove si è svolto l’evento, potrà riunirsi periodicamente con l’intento di approfondire l’amicizia e di sviluppare attività e progetti comuni. Chi invece proviene da zone più lontane, potrà valutare la possibilità di organizzare questa iniziativa nella propria città. Lo sviluppo che mi auguro possa innescarsi da questo tipo di eventi è che si possano costituire diversi Cerchi Arcobaleno connessi tra loro, che possano portare in questa epoca di oscurità, una nuova visione di luce e guarigione e che con il proprio operato, si possa compiere la profezia dei Guerrieri Arcobaleno.


LA VIA DEL GUERRIERO ARCOBALENO IN ALTRE CITTA’ D’ITALIA

Questo evento nasce con il proposito di toccare molti luoghi, molte terre e molti cuori. L’adunanza dei Guerrieri Arcobaleno è iniziata.
Se sei interessato a organizzare l’evento LA VIA DEL GUERRIERO ARCOBALENO nella tua città, contattami per posta elettronica.
E-mail: riccardo.fioravanti@aliceposta.it


COSA PORTARE

- Cuscino e coperta per sedersi comodamente e stare caldi
- Il proprio tamburo sciamanico (per chi non lo possiede, è possibile utilizzare a turno un mio tamburo)
- Abbigliamento comodo (consiglio una tuta)
- Bottiglia d’acqua ed eventuale spuntino per la pausa di metà pomeriggio.


MODALITÀ DI PARTECIPAZIONE

Investimento: 50 euro
PER MOTIVI ORGANIZZATIVI, PER PARTECIPARE E’ NECESSARIO PRENOTARE.


PER INFORMAZIONI E PRENOTAZIONI

Mirko Perrotta
Cell. 340-9938852
E-mail: myspirits@live.it


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SITO INTERNET UFFICIALE
http://www.natividellaterra.com/

martedì 18 maggio 2010

Comunicato dei capi spirituali hopi


Da Hotevilla, Arizona nella Nazione Sovrana degli
Hopi il Capo Dan Evehena, Anziano degli Anziani,
nel suo messaggio finale all'umanita', ha detto:

Sono molto contento d'avere questa opportunita',
questo momento per inviare questo messaggio a
voi.

Stiamo celebrando un tempo della nostra storia
contemporaneamente pieno di gioia e tristezza.

Mi fa' molto piacere che i nostri fratelli Indu'
ci abbiano dato l'opportunita' di condividere
queste emozioni con voi, perche' sappiamo che
molti di voi hanno gli stessi problemi.

Noi Hopi crediamo che la razza umana,sin dal
principio, sia passata attraverso tre diversi
mondi e vite.

Alla fine di ogni precedente mondo, la vita umana
e' stata purificata o punita dal Grande Spirito
"Massauu" principalmente a causa della
corruzione, rancore ed all'allontanemento dagli
insegnamenti del Grande Spirito.

L'ultima grande distruzione e' stato il diluvio
che ha distrutto tutto tranne alcuni che, pieni
di fede, hanno chiesto ed ottenuto il permesso
dal Grande Spirito, di vivere con Lui in questa
nuova terra.

Il Grade Spirito disse:"Sta a Voi, se siete
disposti a vivere la mia povera, umile e semplice
vita. E' difficile, ma se accettate di vivere
secondo i miei insegnamenti ed istruzioni, se non
perderete mai la fede nella vita che vi daro',
allora potrete venire e vivere con me". Gli Hopi
e tutti quanti sono stati salvati dal diluvio
fecero un patto sacro con il Grande Spirito, a
quel tempo.

Noi Hopi facemmo la promessa che non ci saremmo
mai allontanati da Lui.

Per noi le leggi del Creatore non cambiano, ne'
si modificano.

Per gli Hopi, il Grande Spirito puo' tutto.

Egli e' apparso alle prime genti come un uomo ed
ha parlato con loro agli inizi della creazione di
questo mondo.

Ci ha insegnato come vivere, predicare, dove
andare e che cibo portare, ci ha dato semi da
piantare e raccogliere.

Ci ha dato una serie di sacre tavole di pietra
nelle quali Egli ha inoculato tutti gli
insegnamenti per la salvaguardia della sua terra
e vita.

Sulle tavolette di pietra si trovano istruzioni e
profezie ed avvertimenti.

Tutto questo e' stato fatto con l'aiuto di Spider
Woman (Donna Ragno) e dei Suoi Due nipoti.

Erano saggi e potenti aiutanti del Grande
Spirito.

Prima che il Grande Spirito si andasse a
nascondere, Egli e Spider Woman posero davanti ai
leaders dei vari gruppi di genti molti colori e
dimensioni di granoturco, affinche' ciscuno
scegliesse il suo cibo in questo mondo.

Gli Hopi furono gli ultimi a scegliere il loro
cibo in questo mondo.

Gli Hopi scelsero la piu' piccola tra le
pannocchie di granoturco.


Allora Massauu disse:" Voi mi avete dimostrato di
essere saggi ed umili. Per questa ragione sarete
chiamati Hopi (popolo della pace) ed Io porro'
sotto la Vostra autorita' tutta la terra e la
vita affinche' ne siate i guardiani, la
proteggiate e la conservite per me fino al mio
ritorno in giorni lontani giacche' io sono il
Primo e l'Ultimo".

Questo e' il motivo per cui, quando un Hopi e'
ordinato all'interno del piu' alto ordine
religioso, la terra e tutte le cose viventi
vengono poste nelle sue mani.

Egli diventa il genitore di tutte le vite del
mondo.

Egli ha titolo per dare consigli e correggere i
suoi figli in qualsiasi modo pacifico gli sia
possibile.

Per questo noi non ci arrendiamo mai, sappiamo
che il nostro messaggio di pace raggiungera' i
nostri figli.

Poi, e' insieme ad altri capi che il futuro dei
nostri fligli predera' forma.

Noi siamo stati istruiti a mantenere bilanciato
questo mondo, tra la terra ed i vari universi,
con preghiere speciali e riti che continuano in
questi giorni.

Le tavolette furono date ai Due Nipoti di Spider
Woman.

I due fratelli furono poi istruiti di portarle
laddove il Grande Spirito li istrui'.

Il fratello maggiore fu' immediatamente inviato
ad est, verso il sole nascente ed, all'arrivo a
destino, fu istruito di iniziare immediatamente a
cercare il suo fratello minore che sarebbe dovuto
rimanere nella terra del Grande Spirito.

La missione del Fratello Maggiore, al suo
ritorno, fu di aiutare il piu' giovane fratello
(Hopi) a creare la pace, la fratellanza e la vita
infinita al suo ritorno.

Hopi, il fratello pi' giovane, fu itruito di
coprire tutta la terra e marcarla bene con
impronte di piedi e sacri segni, al fine di
poterla richiedere come terra del Creatore, e
pace in terra.

Noi abbiamo creato e stabilito i nostri
cerimoniali e luoghi sacri per mantenere questo
mondo bilanciato in accordo con la nostra prima
promessa al Creatore.

Cosi' e' come va' la nostra storia di popolo
migratore, fino a quando incontrammo il Creatore
in Old Obribe (luogo che solidifica) piu' di 1000
anni fa'.

Fu' durante quell'incontro che ci vennero date
queste profezie da comunicarvi ora, alla chiusura
del Qaurto mondo di distruzione ed inizio del
Quinto mondo di pace.

Egli ci ha dato molte profezie da comunicarvi, e
per tutte e' arrivata l'ora.

E' cosi' che noi sappiamo che il tempo giusto e'
questo, per rivelare gli ultimi avvertimenti ed
istruzioni all'umanita'.

Ci e' stto detto di stabilirci permanentemente
qui, nella terra degli Hopi, dove abbiamo
incontrato il Grande Spirito e di aspettare il
ritorno del Fratello Maggiore, andato ad Est.

Quando ritornera' alla sua terra, porra' le sue
tavolette di pietra fianco afianco, per
dimostrare a tutto il mondo che siamo tutti
fratelli.

Quando quanto e' stato predetto raggiungera' il
suo culmine e verra' inventato, quello che gli
Hopi considerano una zucca di cenere, un
contenitore che, fatto cadere sulla terra,
portera' la distruzione totale per un largo
raggio, e nulla ivi crescera' per moltissimo
tempo.

Quando i leaders scelsero le vie malvagie
anziche' quella del Grande Spirito, ci e' stato
detto che ci sarebbero statei molti modi per
distruggere questa vita.

Se l'umanita' non dara' retta alle nostre
profezie e non ritornera' all'originale
spiritualita'

Ci e' stato comunicato di tre aiutanti
commissionati dal Grande Spirito d'aiutare il
popolo Hopi a portare la pace al mondo;
appariranno per aiutarci e noi non dovremo
cambiare le nostre case, i nostri cerimoniali, i
nostri capelli, perche' i tre aiutanti potrebbero
non riconoscerci come i veri Hopi.

Per questo abbiamo aspettato tutti questi anni.


E' noto che il nostro Vero Fratello Bianco,
quando verra', sara' tutto potere ed indossera'
un cappello rosso, o una maschera rossa.

Sara' una vasta popolazione, non appartenente a
nessuna religione se non lasua.

Portera' con se le sacre tavolette di pietra.

Con lui ci saranno due magnifici, entrambi molto
saggi e potenti.

Uno avra' il simbolo o segno della svastica, che
rappresenta purezza ed e' Femminile, produttore
di vita.

Il terso, o secondo dei due aiutanti al nostro
Vero Fratello Bianco, avra' il segno del simbolo
del sole.

Anche lui avra' molte genti e sara' saggio e
potente.

Noi abbiamo tutt'oggi, nelle nostre sacre
"Kachina" cerimonie, un sonaglio con i simboli di
questi potenti aiutanti il nostro Vero Fratello.

La profezia inoltre dice che, se questi non
riusciranno a portare a compimento la loro
missione, allora quello dell'Ovest arrivera' come
una furia della natura.

Sara' enorme nel numero, e senza pieta'.

Quando arrivera' coprira' la terra come le
formiche rosse, e si appropriera' di questo suolo
in un giorno.

Se i tre aiutanti scelti dal Creatore riusciranno
a portare a termine la loro sacra missione ed
anche se rimarranno solamente uno, due o tre Hopi
che rimarranno fedeli agli insegnamenti ed
istruzioni del Grande Spirito, Massauu apparira'
davanti a tutti ed il nostro mondo sara' salvo.

I tre ci condurranno verso il nuovo piano di vita
che conduce alla vita infinita ed alla pace.

Il mondo verra' rinnovato e sara' nuovo come lo
era al principio.

I fiori sbocceranno ancora, il gioco della vita
riprendera' in terre sterili e ci sara'
abbondanza di cibo per tutti.

Coloro i quali saranno salvati condivideranno
tutto e riconosceranno Grande Spirito e
parleranno una sola lingua.

Noi tutti stiamo ora affrontando grandi problemi,
non solamente qui, ma in tutta la terra.

Culture del passato vengono alienate.

Ai nostri popoli vengono sottratte le terre,
lasciandoli senza un luogo da poter chiamare loro
proprio.

Perche' succede questo?

Succede perche' molti hanno abbandonato o
manipolato i loro insegnamenti spirituali
d'origine.

La modalita' di vita che il Grande Spirito ha
dato a tutti i popoli della terra, laddove gli
insegnamenti non vengono onorati.

E' per questo grande male chiamato rancore, che
infetta ogni terra e paese, che la gente semplice
sta perdendo quello che era riuscita a mantenere
per milioni d'anni.

Ora siamo alla fine del nostro cammino.

Molti non riconoscono piu' la vera strada
indicata dal Grande Spirito.

In verita', non hanno alcun rispetto per il
Grande Spirito o per la nostra preziosa Madre
Terra, che da' a tutti noi la vita.

Ci era stato detto, nelle profezie, che tutto
cio' sarebbe accaduto.

Ci era stato detto che qualcuno sarebe andato
sulla luna: che qualcosa sarebbe stato portato
dalla luna: che dopo cio' la natura avrebbe
iniziato a mostrare segni di sbilanciamento.

Ora vediamo che questo sta succedendo.

In tutto il mondo ci sono segni che la natura non
e' piu' bilanciata.

Inondazioni, siccita', terremoti e violenti
temporali accadono, causando grandi dolori.

Non vogliamo che questo succeda nel nostro paese
e preghiamo il Grande Spirito di salvarci da
cio'.

Ma ci sono segni che indicano che queste stesse
cose potrebbero accadere nella nostra terra,
molto presto.

Ora dobbiamo curarci gli uni degli altri, come
fratelli e sorelle.

Non e' piu' tempo di divisioni tra popoli.

Oggi, chiamo a tutti noi, da questa casa,
Hotevilla, dove anche noi siamo colpevoli di
chiacchiere e di creare divisioni anche
all'interno delle nostre famiglie; mando il mio
richiamo laddove ladrocinio, guerra e menzogna
fanno parte di tutti i giorni.

Queste dimensioni non saranno la nostra salvezza.

Le guerre portano altre guerre, mai la pace.

Solamente unendoci con amore gli uni per gli
altri, con amore nei nostri cuori per il Grande
Spirito e per Madre Terra, riusciremo a salvarci
dal terribile Giorno di Purificazione che non e'
molto lontano da noi.

In questo mondo ci sono molte persone oneste.

Conosciamo la vostra spiritualita' perche' siamo
i "Nonni della Societa' Umana" incaricati di
pregare per voi e per tutte le vite sulla terra,
senza mai dimenticare nessuno e niente nelle
nostri cerimoniali.

La nostra preghiera e' di avere una vita buona e
felice, sufficiente pioggia gentile per avere
abbondanti raccolti.

Preghiamo per avere un mondo bilanciato, per
vivere felicemente e lasciare un magnifico mondo
per i bambini che nasceranno.

Sappiamo che il vostro cuore e' buono, ma un buon
cuore non e' sufficiente per aiutarci con questi
grandi problemi.

In passato, alcuni di voi hanno cercato di
aiutare noi Hopi, e saremo sempre grati per i
vostri sforzi.

Ma ora necessitiamo del vostro aiuto ancora di
piu'.

Vogliamo che la gente del mondo sappia la verita'
circa la nostra situazione.

Queta terra che molti chiamano Terra della
liberta' celebra molti giorni ricordando ai
popoli queste cose.

Ma in piu' di 200 anni gli Americani originali
non hanno visto un giorno libero.

Stiamo sopportando l'insulto finale.

Il nostro popolo sta perdendo l'unica cosa che
da' vita e ragione di vita -- la nostra terra
cerimoniale, che ci e' stata sottratta.

Hotevilla e' l'ultimo luogo tradizionale, per i
Nativi Americani, consacrato, indisturbato;
l'ultimo altare al Creatore.

Come dice la profezia, questo lugo sacro, o
altare, deve mantenere i sui cancelli spirituali
aperti.

Questo villaggio e' il vortice spirituale
attraverso il quale gli Hopi riusciranno a
guidare i molti Nativi Americani che si stanno
risvegliando, e con loro altri cuori puri, a
casa, alla loro vera cultura.

Hotevilla e' stata fondata dagli ultimi anziani
spirituali per mantenere la pace e bilanciazione
in questo continente, dal fondo del Sud America
sino all'Alaska.

Molti dei nostri amici dicono che Hotevilla e' un
altare sacro, un tesoro nazionale e mondiale che
si deve preservare.

Necessitiamo del vostro aiuto.

Dov'e' la liberta' per la quale tutti voi
combattete e per la quale sacrificate i vostri
figli?

Sono solamente gli Indiani che hanno perso, o
stanno tutti gli Americani perdendo quella cosa
che originariamente sono venuti qui a cercare?

Noi non condividiamo la liberta' di stampa
perche' quello che va' sui giornali e' quello che
il governo vuole che la gente creda, no quello
che sta realmente accadendo.

Non abbiamo liberta' di parola, perche' siamo
perseguitati dalla nostra stessa gente per
verbalizzare il nostro credo.

Siamo nella fase finale, ora, e c'e' un'ultima
forza che sta per prenderci l'ultima terra natale
che ci e' rimasta.

Ancora ci vengono negate molte cose, incluso il
diritto d'essere Hopi e procurarci da vivere in
accordo con i nostri insegnamenti religiosi.

Leader degli Hopi hanno avvisato leaders alla
Casa Bianca e leaders alla Casa di Vetro, ma non
ascoltano.

Cosi', come dice la nostra profezia, saranno i
puri di cuore, che non avranno paura d'aiutarci,
a lavorare con noi per portare a compimento il
nostro destino in pace, per questo mondo.

Ora noi siamo ad un bivio, se guidare noi stessi
verso la vita eterna o verso la distruzione
totale.

Noi crediamo che la spiritualita' dell'essere
umano, attraverso la preghiara, e' cosi' potente
da decidere la vita nel mondo.

Per cio', molta gente e' venuta nella terra degli
Hopi ad incontrarci.

Abbiamo incontrato alcuni di voi nelle vostre
terre.

Molte volte le persone ci hanno chiesto come
possono aiutarci.

Ora spero e prego che il vostri aiuto arrivi.

Se avete un mezzo per diffondere la verita',
attraverso giornali, radio, libri, attraverso
incontri con persone di potere, dite la verita'!

Dite loro quello che sapete essere vero.

Dite loro quello che avete visto qui; quello che
ci avete sentito dire; quello che avete visto con
i vostri occhi.

In questo modo, dovessimo cadere, che si dica che
abbiamo provato, fino all'ultimo momento, a
mantenere la pace come siamo stati
originariamente istruiti dal Grande Spirito.

Doveste aver successo, tutti noi dovremo capire
gli errori del passato e ritornare nella retta
via per vivere in armonia come fratelli e
sorelle, con dividendo nostra madre, la terra,
con tutte le altre creature.

In questo modo potremo far nascere un nuovo
mondo.

Un mondo che sara' condotto dal Grande Spirito e
nostra madre procurera' molta gioia per tutti.

Siate benedetti, ogn'uno di voi; sappiate che le
nostre preghiere per la pace si uniranno alle
vostre, come il sole sorge e tramonta.

Che il Grande Spirito vi guidi nella strada
dell'amore, pace liberta' e Dio in questa Madre
Terra.

Che gli antichi sacerdoti dell'amore e della luce
vi mantengano in salvo nella vostra terra e nelle
vostre case.

Pregate perche Dio vi dia qualcosa di importante
da fare in questo lavoro che ci attende, di
portare la pace sulla terra.

Noi Hopi continuamo a tenere le sacre tavolette
di pietra ed ora aspettiamo l'arrivo del nostro
vero Fratello Bianco e di altri pronti per
lavorare perla pace del Creatore sulla terra.

State bene, figli miei, ed abbiate buoni pensieri
di pace ed unita'.

Pace per tutta la vita sulla terra e pace l'uno
verso l'altro nelle nostre case, famiglie e
paesi.

Non siamo poi cosi' diversi, agli occhi del
Creatore.

Lo stesso splendodo Padre Sole illumina ogn'uno
di noi ogni giorno, cosi' come Madre Terra
prepara la sostenza sulle nostre tavole; non e'
forse cosi'? Siamo un tutt'uno, dopo tutto.

lunedì 17 maggio 2010

Come gli Uomini e le Donne si unirono (Blood-Piegan)

Il vecchio aveva fatto il Mondo ed ogni cosa su di esso.. Aveva fatto ogni cosa per bene, ad eccezione del fatto che aveva messo gli uomini da una parte e le donne in un altro, alquanto distanti tra loro. E così essi vissero per un certo tempo separati.
Gli uomini e le donne facevano ogni cosa esattamente allo stesso modo. Entrambi avevano "Salti di Bufalo" - cioè ripidi dirupi verso i quali spingevano le mandrie di bufali affinchè gli animali morissero nel cadere in fondo alla valle- e sia gli uomini che le donne squartavano gli animali morti.
Questa carne era il loro solo cibo, perchè non avevano ancora scoperto che altre cose fossero buone da mangiare.
Dopo un certo tempo gli uomini impararono il modo di fare archi e freccie, e le donne il modo di conciare le pelli di bufalo, fare le tende e bei vestiti decorati con aculei di porcospino.
Un giorno il Vecchio disse tra se e se: "Penso di aver fatto ogni cosa per bene, ma ho commesso un grave errore a mettere uomini e donne in posti diversi. In questo non v'è gioia ne piacere. Gli uomini e le donne sono assai diversi tra loro, e queste diversità devono servire ad unirli affinchè possa esserci più gente. Devo fare in modo che gli uomini si uniscano alle donne. Vi metterò del piacere, del buon sentimento: altrimenti gli uomini si lamenterebbero ne fare ciò che è necessario fare. Devo dare un esempio io stesso"
Il Vecchio si incamminò verso il luogo dove vivevano le donne, ma dovette viaggiare quattro giorni e quattro notti prima di poter vedere il loro accampamento. Si nascose dietro alcuni alberi e si mise ad osservare. Poi si disse tra sè e sè: "Oh, che bella vita che fanno! hanno delle eleganti tende fatte di pelle di bufalo conciate, mentre noi uomini abbiamo soltanto ripari do arbusti o rozzi e fetidi nascondigli d'erba per ripararci. E guarda che vestiti eleganti indossano, mentre noi dobbiamo andare in giro con poche pelli intorno ai fianchi! Ho fatto veramente un errore a mettere le donne così lontane da noi. Esse devono venire con noi e fare anche per noi delle eleganti tende e bei vestiti. Tornerò indietro e chiederò agli altri uomini cosa ne pensano di questo"
Così il vecchio ritornò al suo accampamento e raccontò agli uomini quello che aveva visto. Quando ebbero udito quante cose utili avevano le donne, gli uomini dissero: "Andiamo laggiù ed uniamoci a questi esseri umani diversi".
"Non sono soltanto quelle cose che è importante avere" Disse il vecchio "C'è dell'altro, ho in programma di creare una cosa molto piacevole".
Ebbene mentre tutto questo accadeva nell'accampamento degli uomini, la donna capo del villaggio femminile aveva nel frattempo scoperto le tracce che il vecchio aveva lasciato sul terreno mentre gironzolava la intorno. Ordinò ad una giovane donna di seguirle e di riferire in merito. La donna arrivò presso l'accampamento degli uomini, si nascose ed osservò per un certo tempo. Quindi si affrettò a ritornare dalle donne il più velocemente possibile e disse a tutte quante: "C'è un accampamento laggiù con degli esseri umani che vi abitano. Sembrano diversi, più alti e più forti. Oh, sorelle, quegli esseri vivono molto bene, molto meglio di noi. Usano per cacciare bastoni sottili ed appuntiti e con quelli uccidono qualsiasi genere di selvaggina, cibo che noi non abbiamo. Essi non hanno mai fame."

Quando ebbero udito ciò, tutte le donne dissero: "Come desideriamo che quegli strani esseri umani vengano qua e ci procurino ogni genere di cibo!".
Mentre le donne stavano terminando la loro riunione, gli uomini avevano gia superato la collina ed erano difronte l'accampamento.
Le donne li osservarono e videro come fossero vestiti miseramente, con appena un piccola striscia di pelle intorno alla vita. Esse osservarono gli arruffati capelli degli uomini e sentirono il forte odore che quei corpi non lavati emanavano.
Poi si dissero l'un l'altra: "Questi esseri chiamati uomini non sanno vivere come si deve. Non hanno vesti adatte sono sporchi e puzzano. Non vogliamo gente come quella". La donna capo tirò un sasso al vecchio gridando "Vai Via!". Poi tutte le donne iniziarono a tirare pietre e a gridare "Andate Via!".
Il Vecchio disse: "Non è stato un errore mettere queste creature lontano da noi. Le donne sono pericolose. Non avrei dovuto crearle." Ed il vecchio e tutti gli altri tornarono alle loro dimore.
Dopo che gli uomini furono partiti la Donna Capo ebbe un ripensamento -come spesso accade alle donne- "Quei poveri uomini, non conoscono nient'altro di meglio, ma potremmo insegnar loro. Noi potremmo fare abiti per loro. Invece di farli arrossire, forse potremmo ottenere che ritornino se ci abbigliamo alla loro stessa povera maniera, ossia con un pezzo di pelle e pelliccia intorno alla vita".
E nell'accampamento degli uomini il vecchio disse: "Forse dovremmo tentare ancora una volta di incontrare quelle donne. Si, dovremmo dar loro un'altra opportunità. Guardate cosa ho fatto furtivamente".
Aprì la sua sacca da viaggio, nella quale teneva carne essiccata ed altre provviste, e da quella trasse fuori uno splendente corredo bianco di pelle di daino. "Sono riuscito a rubarlo mentre le donne non guardavano. E' troppo piccolo per me, ma vi aggiungerò una piccola pelle di bufalo qui e una pelle d'orso là, e metterò una protezione dove non arrivano ad unirsi sopra il mio stomaco. Acconcerò i miei capelli e mi dipingerò la faccia. Allora forse quella donna Capo mi guarderà con nuovi occhi. Lasciate che vada prima da solo a parlare con quelle creature femminili. Restate un poco indietro e aspettate finchè non abbia sistemato le cose"
Così il veggio si abbigliò come meglio potè. Si purificò con un bagno di vapore che aveva escogitato per quello scopo. Si specchiò nelle acque del lago ed esclamò "Oh, quanto sono bello! Non ho mai pensato di essere così attraente! Ora piacerò di sicuro a quella Donna Capo"
Quindi il vecchio ritornò all'accampamento delle donne. Di guardia v'era una donna e benchè gli uomini fossero un po nascosta, essa li vide arrivare. Poi scoprì il vecchio, che da solo, stava ritto in piedi sulla collina ad osservare il campo. Essa corse a chiamare la donna capo, che insieme alle altre donne stava scuoiando dei quarti di bufalo. Per questo lavoro s'erano messe le vesti più misere: ossia dei pezzi di rozze pelli, con appena un buco per far passare la testa o anche soltanto una striscia di pelle intorno alla vita. Inoltre quel poco che indossavano era sporco di sangue e puzzavano di carne macellata di fresco.
Persino dal loro viso e dalle loro mani colava in sangue.
"Andremo incontro a quegli uomini proprio come ci troviamo", disse la donna capo. "Sono sicura che apprezzeranno il fatto che siamo abbigliate come loro".
Così la donna capo andò sulla collina sulla quale stava ritto il vecchio, e le altre donne la seguirono.
Quando il Vecchio vide il capo delle donne di fronte a lui in quegli abiti da macellaio, con il raschiatoio di pietra ancora in mano, i capelli sporchi e disciolti, esclamò: "Ah! Ohibò! questa donna capo è sporca. E vestita di cenci coperti di sangue. Puzza. Non voglio avere niente a che fare con una creatura del genere. E le altre donne le assomigliano. No, non ho commesso un errore a mettere questi esseri lontano da noi uomini!"
E ciò detto si voltò e ritornò per la sua strada dalla quale era venuto, seguito da tutti gli uomini.
"Sembra che non ne facciamo una giusta" disse la donna capo. "Comunque sia, questi esseri maschili hanno frainteso. Ma sono ancora convinta che dovremmo unirci a loro. Forse hanno qualcosa che noi non abbiamo e forse noi abbiamo qualcosa che loro non hanno, e queste cose devono unirsi. Cercheremo ancora una volta di farci capire. Facciamoci belle".
Le donne andarono a fare il bagno nel fiume. Si lavarono e pettinarono i capelli, si fecero trecce e le fermarono con spille d'osso e fili di conchiglie. Indossarono le più belle e conciate vesti bianco splendenti di pelle di daino ornate di meravigliosi disegni di aculei di porcospino e con più colori dello stesso arcobaleno. Si misero poi al collo delle collane d'osso e conchiglie e dei braccialetti pure di conchiglie intorno ai polsi. Calzarono mocassini piumati ed alla fine si dipinsero le guance con sacra pittura rossa. Messesi così tutte in ghingheri intrapresero il cammino verso l'accampamento degli uomini.
Nel villaggio delle creature maschili il Vecchio era imbronciato e di cattivo umore. Non v'era niente che lo rendesse soddisfatto. nessun cibo gli andava. Dormiva a tratti, s'arrabbiava per nulla e lo stesso accadeva a tutti gli uomini.
"Non so cosa mi prende" disse il Vecchio "Desidero che le donne siano belle e non brutte, profumate e non puzzolenti, di indole buona e che non si presentino a noi con dei coltelli o delle pietre sanguinanti in mano"
"Lo vogliamo anche noi" dissero tutti gli altri uomini.
In quel momento una vedetta arrivò di corsa e disse al Vecchio: "Gli esseri femminili stanno marciando in questa direzione, verso il nostro campo. Probabilmente arriveranno per ucciderci. Presto ognuno prenda arco e frecce!"
"No! Un momento!" disse il vecchio "Svelti! andate al fiume lavatevi, ungetevi e cospargetevi il corpo di grasso. Acconciatevi i capelli in modo piacevole. Profumatevi con fumo di cedro. indossate i migliori indumenti. Dipingetevi il viso con sacro colore rosso. mettetevi delle brillanti penne sulla testa". Il vecchio fece altrettanto. Si abbigliò con le vesti ornate di aculei che aveva sottratto all'accampamento delle donne e che aveva trasformato in una camicia da querriero e indossò il grande copricapo di capo ed un collare di artigli d'orso. Così abbigliati gli uomini si radunarono all'ingresso dell'accampamento in attesa dell'arrivo delle donne.
Le donne arrivarono cantando. Le loro bianche vesti ornate di aculei fecero luccicare gli occhi degli uomini. i loro bianchi corpi emanavano il buon profumo dei freschi prati. le loro guance brillavano di sacra pittura rossa.
Il vecchio esclamò: "Diamine! sono belli questi esseri femminili! Mi deliziano gli occhi! Il loro canto è meravigliosamente piacevole per le mie orecchie. I loro corpi sono fragranti e seducenti!"
"Fanno sobbalzare il nostro cuore" dissero gli altri.
"Andrò a parlare con il loro capo" disse il vecchio "Sistemerò le cose con lei".
Nello stesso tempo la donna capo commentava con le altre "Diamine! questi esseri maschili non sono così rozzi come pensavamo. La loro turbolenza è segno di forza. I muscoli delle loro braccia sono piacevoli a vedersi. Il profondo suono delle loro voci fa tremare le mie orecchie. Non sono affatto male questi uomini".
Il vecchio andò incontro alla donna capo e disse: "Andiamo tu ed io in qualche posto e parliamo".
"Si facciamo così" rispose la donna capo. E si appartarono. La donna capo osservò il vecchio e trovò il suo aspetto piacevole. Il vecchio guardò la donna capo ed il suo cuore battè di gioia. Quindi disse alla donna capo: "Vorrei cercare di fare una cosa che non è mai stata fatta prima".
"A me piace sempre di far cose nuove ed utili" rispose lei.
"Forse nel cercare di farlo bisognerebbe mettersi distesi" disse il vecchio.
"Forse si" convenne la donna capo. E si coricarono.
Dopo un po il vecchio disse: "Questa è sicuramente la cosa più meravigliosa che mi sia mai capitata. una cosa così meravigliosa non potevo nemmeno immaginarla".
"Ed io" disse la donna capo "Non ho mai sognato di potermi sentire così bene. Questo è persino meglio di mangiare lingue di bufalo. E' troppo bello per essere appropiatamente descritto."
"Andiamo e raccontiamo agli altri" disse il Vecchio.
Quando il vecchio e la donna capo tornarono all'accampamento non trovarono nessuno. Tutte le creature maschili e tutti gli esseri femminili si erano già appaiati ed erano andati qua e la, ciascuna coppia in un differente luogo. Non avevano bisogno di essere istruiti su questa nuova cosa; l'avevano gia scoperta da soli.
Quando gli uomini e le donne tornarono da dove erano andati, erano tutti sorridenti; i loro interi corpi sembravano sorridere, così almeno sembrava.
In seguito le donne si trasferirono nell'accampamento degli uomini, portando tutte le loro cose e le loro abilità.
Da allora le donne ricamarono e conciarono per gli uomini; gli uomini cacciarono per le donne. Da allora ci fu amore. Da allora ci fu felicità. Da allora ci furono matrimoni. Da allora ci furono bambini.

Basato su quattro frammenti datati tra il 1883 e il 1910
Da: "Miti e leggende degli indiani d'america"
Edizioni Paoline 1989